Quando sul finire dell' 800 Nazareno Carletti giunse a Roma dalle Marche, portato nella Capitale dal suo mestiere di mediatore di bestiame, si stabilì nel popolare  quartiere di Testaccio nei pressi del Campo Boario allora centro della commercializzazione e mattazione del bestiame.  Nel 1895 nacque il suo primogenito Arturo Carletti che seguì le orme del genitore dedicandosi appena adulto al commercio del bestiame. Nel 1923 Arturo, che abitava ancora nella casa paterna di Via Marmorata 169, si unì in matrimonio con una sua vicina di casa Evarista Marsini e nel 1926 nacque Alberto Carletti che abbandonò prima l’università e poi un sicuro impiego in banca per abbracciare (e tre!) la professione paterna, nonostante i tempi fossero cambiati e gli affari, da tempo non si concludessero più, con una semplice stretta di mano. Alberto si sposò con Mirella Giovannella nel 1953 e si stabilirono in un appartamento nel vicino quartiere di Monteverde. Soltanto nel 1958 nacque Maurizio unico figlio nato da quel matrimonio e quasi immediatamente dopo si decise di riunire sotto un unico tetto le famiglie di Arturo e Alberto.

Proprio in quel periodo era in costruzione un moderno edificio, confinante col convento delle suore Orsoline, che sarebbe stato successivamente acquistato dall’I.N.A. Assicurazioni.

Non appena fu reso noto che l’I.N.A intendeva affittare l’intero immobile a uso abitativo Alberto e Mirella si affrettarono a inoltrare la domanda come inquilini di uno di quei bellissimi appartamenti.

La vicinanza al Capo Boario ora divenuto Mattatoio Comunale, dove i Carletti padre e figlio svolgevano la loro attività lavorativa, rendeva l’affaire particolarmente appetibile.

Poco tempo dopo infatti, forse anche grazie alle preghiere che mia nonna Evarista rivolse alla madonnina delle suore Orsoline ancora esistente dopo il civico 251 o più verosimilmente alle garanzie economiche fornite da mia madre Mirella, impiegata in una importante azienda, l'INA sciolse la riserva è assegnò l’appartamento del terzo piano int. 6 alla famiglia Carletti ora riunita.

Correva l’anno 1962. 

L’appartamento, attualmente divenuto residenza di uno dei protagonisti della storia sopra narrata (Maurizio) è diventato un Bed & Breakfast gestito direttamente dalla moglie del proprietario da cui ha preso il nome: "Le stanze di Sara".